La Terra cruda è un materiale antico, del quale si riescono a trovare varie testimonianze, anche in Italia e attraverso il quale si riescono a estrapolare le informazioni di base. Ma la verità è che spesso se ne trascura la parte poetica, l’amore che questo materiale ha verso i luoghi che ne fanno uso, la forza e l’entusiasmo che scaturisce nel lavorarlo. Il ricordo di questo materiale, per molti, è prettamente legato al contatto, una delle più belle esperienze professionali e umane mai vissute. La Terra cruda, è un materiale che dal 6000 a.C. a oggi si presta a diverse applicazione, soprattutto in funzione del fatto che ogni luogo ha una sua diversa composizione di terra anche se sostanzialmente possiamo individuare due tipi di applicazione, che potremmo definire diretta e indiretta:
L’applicazione diretta (pisè), consiste nella realizzazione diretta della struttura portante attraverso la compattazione (battitura) del materiale all’interno di casseforme in legno che vengono smontate e spostate, in base ai tempi di essiccazione, per ottenere un risultato compatto e uniforme. Lo spessore dei muri si assottiglia salendo verso l’alto. E’ una tecnica che appartiene soprattutto alle zone geografiche soggette a forte irraggiamento solare, dove la terra, immediatamente reperibile, assolve a due fattori fondamentali: economicità e inerzia termica.
L’applicazione indiretta (adobe), attraverso la compattazione del materiale all’interno di stampi in legno, successivamente essiccati al sole, che le conferiscono la classica forma di un parallelepipedo simile al mattone. Storicamente ogni area aveva dimensioni specifiche di quella zona. La posa avviene tramite un legante composto dalla stessa terra e acqua. Unica limitazione lo sviluppo verticale. Questa è la tecnica usata maggiormente in Italia.
Esiste una terza tecnica, che vede l’uso dell’Adobe come sola parte di tamponatura, ma è un uso più recente, insieme a strutture portanti in legno o cemento. Una delle più interessanti potenzialità di questo materiale (insieme ad altri materiali come ad esempio il legno), è la possibilità di utilizzarlo attraverso il sistema dell’Autocostruzione, molto in voga all’estero e ancora poco sfruttata dalla nostre parti. È un servizio generalmente pubblico dove, per poter risparmiare nella realizzazione di una casa, si formano dei gruppi sociali e familiari che lavorano concretamente alla realizzazione degl’immobili sotto la guida di un tecnico responsabile dei lavori. Esistono due suggestivi aspetti di questo sistema: lo sviluppo dello spirito di cooperazione e la soddisfazione dell’essere artefice della propria casa.
Quando si parla di ecologia, di sostenibilità, ecc. spesso si dimenticano dei fattori: la notevole riduzione dei trasporti, la riduzione dei rischi per chi lavora (evitando l’esposizione a materiali e/o prodotti nocivi e/o inquinanti), lo sfruttamento localizzato delle risorse, lo sfruttamento attento dei suoli, sono fattori che hanno spesso un ruolo di secondo piano rispetto alle nuove tecnologie. Come abbiamo visto esiste anche una forma di ecologia poetica, che nel suo piccolo rispetta il luogo, la sua storia, i suoli e gli uomini… tutto il resto è un’aggiunta.