di Simona Magioncalda
Gaudì ha rappresentato nel panorama del modernismo europeo un unicum, "il primo fra i geni" come affermò Joan Mirò. Uomo di profonda fede cristiana con una personalità schiva e modesta, ha immaginato e realizzato le più sorprendenti, indescrivibili e straordinarie architetture del suo tempo. Ideò e creò nuove forme espressive per ceramica, vetro e ferro arrivando a modellare la pietra fino a farla diventare tessuto vivente e pulsante. Figlio di artigiani, per le sue architetture nulla lasciava al caso, l’estrema cura per ogni realizzazione lo portò prima a trasferirsi in una delle due costruzioni all’entrata del Parco Guell e successivamente a vivere all’interno del cantiere della Sagrada Familia, sua eccelsa opera ancora oggi in costruzione.
Gaudì espresse una dedizione totale ad una architettura intesa quale punto di prossimità - quasi di contatto – tra l'ambiente dell’uomo e della natura. Natura intesa quale metafora e manifestazione del divino, architettura ispirata alla natura che diventa tramite per sublimare l’uomo e condurlo oltre.