Emergenze

La centralizzazione dell'energia

La centralizzazione dell'energia

di Luca Mazzari

L’impiego sempre crescente di energia elettrica dovuto alla necessità di alimentare le grandi fabbriche belliche, nate con la guerra americana di Secessione e prolificate durante le prime due guerre mondiali, assieme al successivo sviluppo industriale ed edilizio, del primo dopoguerra, hanno determinato, in Occidente, un esponenziale richiesta di energia elettrica da parte di fabbriche, uffici, abitazioni e città, a partire dagli anni venti per tutto il XX secolo. A fronteggiare il crescente bisogno di energia elettrica, si è resa negli anni necessaria la realizzazione di centrali per la produzione di energia elettrica, alimentate da fonti energetiche non rinnovabili di origine fossile, come carbone, gas, petrolio, uranio, e tralicci per la sua capillare distribuzione, con l’obbiettivo di sfruttare i vantaggi dell’economia di scala, rendere più efficiente i sistemi produttivi e distributivi, ridurre i costi di produzione dell’energia medesima.
La prima centrale elettrica dell'Arsenale di Venez...

L’idea di accentrare la produzione di energia, nasce al termine della lunga ricerca che ha accompagnato la nascita e lo sviluppo della produzione di energia elettrica, iniziata con le scoperte di Oersted nel 1820, di Ampére nel 1826, di Faraday nel 1831, di Maxwell nel 1861 e di Hertz nel 1887 e  culminate con le intuizioni di Thomas Edison per poterla produrre e distribuire su larga scala. Il giovane Edison, entrato come fattorino alla Western Union Telegraph Company, ne diventa abilissimo operatore. Come ingegnere della compagnia inventa il sistema duplex e quadruplex, che permetteva di quadruplicare il traffico telegrafico senza posare nuove linee. Con i proventi del brevetto, apre un laboratorio in proprio a Menlo Park e quindi a West Orange, dove prosegue con  invenzioni, tra le altre, come il fonografo e il microfono. Intuì tra i primi la potenzialità economica del rendere accessibile su vasta scala l’energia elettrica per l’illuminazione di strade, fabbriche e abitazioni. Anzitutto occorreva una luce blanda e non ad arco voltaico come quelle presenti allora sul mercato, troppo brillanti per ambienti di contenute dimensioni e dai consumi altissimi e doveva costare poco per competere con quella già molto diffusa a gas, anche se inquinante e con mille problemi di stabilità. Edison, dopo alcuni sfortunati esprimenti, realizza, nel 1878 la sua prima lampadina ad incandescenza, a filamento in carbone racchiuso in un’ampolla di vetro, a bassa pressione, che durava 40 ore. Nel 1880 ne realizza una della durata di 1800 ore sufficientemente economica. Edison sapeva anche che, se ogni utente di fosse dovuto dotare un suo generatore, come era scontato fare fino da allora, l’illuminazione elettrica non sarebbe stata a buon prezzo, e il vasto mercato dei piccoli utenti non sarebbe stato raggiunto. Edison intuì l’importanza di realizzare una CENTRALE ELETTRICA con la quale distribuire e vendere energia elettrica alle singole utenze tramite una rete elettrica, mutuando il modello delle centrali di distribuzione del gas già presenti capillarmente sul territorio. Costruisce così una mastodontica dinamo che chiama Jumbo e il primo quanto rudimentale contatore elettrico commerciale a basso costo che per le esigenze immediate era più che efficiente. Ottenuto il supporto economico dal banchiere Morgan, viene creata la Edison Electric Illuminating Company, la prima società al mondo destinata alla produzione centralizzata di energia elettrica. E il 1882 quando la prima storica centrale elettrica, dotata di sei dinamo Jumbo, muove le prime macchine a vapore in Pearl Street, a Manhattan (NY) a pochi passi da Wall Street. Per mezzo di linee interrate, serve inizialmente circa ottanta selezionati clienti come banche, uffici finanziari e la redazione del giornale New York Times. L’invenzione rese molto noto Edison, che firmò contratti per la realizzazione di centrali elettriche in tutto il mondo. In Italia a coglierne la straordinaria potenzialità economica fu l’ingegnere Giuseppe Colombo, autore del celebre “Manuale dell’Ingegnere” nel 1877, che fondò con Edison, il “Comitato per le applicazioni dell’elettricità sistema Edison”, realizzando in via Santa Radegonda a Milano, il primo impianto europeo  per la distribuzione commerciale dell’energia elettrica, nel 1883.

La prima centrale elettrica dell'Arsenale di Venez...

La complessità delle società occidentali, così come quelle in forte sviluppo industriale e demografico, richiedono una crescente quantità di energia, per consentire a persone e merci spostamenti di corto, medio e lungo tratto in un tempo in teoria sempre più breve, consentire agli apparecchi elettrici di funzionare, sia essi di tipo industriale che domestico, tra i quali le grandi macchine industriali come carri ponte, elevatori, ecc., gli strumenti per la comunicazione di prima e di seconda generazione, come televisori, radio computer e telefoni cellulari, caldaie e motori per riscaldare e raffrescare gli edifici, apparecchi per illuminare e fornire di energia elettrica abitazioni, uffici, industrie, strade. Si è pertanto diffuso, durante tutto il novecento, il consolidamento di un’energia centralizzata, sia per quanto riguarda l’estrazione delle fonti fossili con le quali viene prodotta, in quanto la presenza di carbone, gas, petrolio, uranio, è concentrata in piccolissime parti del pianeta, sia attraverso al realizzazione di centrali che tali fonti fossili alimentano, con l’obbiettivo dichiarato di rendere più efficiente e controllato il sistema.